sabato, agosto 19, 2006

La natura ti aspetta.

Nella natura intatta e innocente, possiamo ritrovare noi stessi perchè in noi vive qualcosa di innocente e puro.

E' la bellezza al di là delle mode, quella che non conosce età perchè da sempre è.

Per "vedere" questa bellezza occorre cambiare i nostri occhi offuscati dal negativo, dal male e recuperare nelle profondità di noi stessi " gli occhi del cuore".

La via della bellezza passa sempre per la natura.

Bisogna aver l'umiltà di lasciarsi condurre per mano dalla natura, spogliandoci di ogni complicazione..

Tornando alla natura possono cadere le nostre difese ritornando alla purezza.

Avidità, apprensioni, paure svaniscono se ci lasciamo trasportare da un fiore, dal canto di un passero, dal ticchettio della pioggia, e dal mistero della nebbia.

E' poesia, no , diventa realtà se sai ascoltare di più il cuore.

Così nella natura ci si perde e ci si ritrova.

"La mia anima volava con indicibile slancio verso quei prati, quei boschi,quelle acque; a me sembrava che il potervi smarrire i passi, come vi smarrisco lo sguardo e il pensiero,dovesse essere la felicità suprema"( Lamartine).

"Quanta infinita calma richiede, come quella di tutta una vita,l'apprezzare un singolo fenomeno! " (Thoreau)

Mi direte e chi vive in città come Milano o Roma? Perchè in città non esiste la natuta ?

E così vicino a te ... occorre la capacità di svuotare se stessi perchè entri qualcosa d'altro, occorre l'occhio paziente, non quello frettoloso e superficiale.

Senza pazienza e penetrazione la visione che ne uscirà sarà falsa.

"L'arte è sprofondata nella natura;chi può estrarla la possiede." (Durer).

Scienzati, artisti, poeti, santi di tutti i tempi nella contemplazione della natura ne hanno estratto idee,forme,suoni,ispirazioni,come da una miniera di materiale creativo.

"Qui sul, bordo del fiume i motivi sono molto abbondanti ... potrei occupar-mene per mesi senza cambiare il posto ,semplicemente chinandomi un pò più in qua, un pò più in là." (Cèzanne)

Natura che incanta,natura che insegna, natura che stupisce: così si mostra a

chi più l'ha amata.

La natura ti aspetta.

La sofferenza mette a prova l’uomo

La sofferenza ci sospinge nell'area dell'incomprensibile, tiene prigioniera l'attenzione, indebolisce le speranze, ci rende consapevoli dei nostri limiti.
Le certezze più radicate, gli interessi, le passioni, con la sofferenza, vanno tutte in frantumi.

Si aprono così due diverse strade: il rifiuto e la ricerca di un senso,di un significato.

La prima strada ci porta alla rabbia, alla disperazione,alla ricerca affannosa di un qualche spiraglio, si è disposti a tutto. Il dolore allora diventa un intruso che scava,spinge, fruga, rompe,disorganizza, spezza l’io. E' anche spesso la nostra prima risposta di fronte al dolore.

La seconda strada invece cerca di dare un senso, un significato a ciò che sta accadendo per arrivare a un grido di dolore "Perché ?” per i laici, “Perchè Signore ?", per i credenti.

E' la strada più difficile ma chi sa percorrerla si accorge che il dolore viene progressivamente trasformato.Per l'uomo è istintivo cercare il piacere ed evitare in ogni modo la sofferenza.

"Adesso mi sembra che un qualche tipo di Amore sia l'unica spiegazione possibile della straordinaria quantità di sofferenza che c'è nel mondo" scriveva Oscar Wilde nella sofferenza del carcere, e continuava :" colui che può guardare alla bellezza del mondo, e condividerne il dolore, è nel contatto immediato con le cose divine, e si è avvicinato al segreto di Dio più di quanto è umanamente possibile di avvicinarsi".

E' la capacità di accettare ciò che si è, di accettare la gioia e il dolore, il male e il bene, di accettare il misterioso disegno divino sull'uomo. Se al dolore si resiste, lo si rafforza, accettandolo lo si trascende. Certo all'inizio l'accettazione è amara.

" Noi creature, finite con uno spirito infinito, siamo nate per soffrire e per gioire, e si potrebbe quasi dire che gli eletti ricevono la gioia attraverso il dolore" ( Beethoven)

Si vedono le cose con uno sguardo nuovo, e ciò che sembrava brutto o sgradito assume un nuovo aspetto. "A chi ha sofferto tocca in sorte comprendere" (Eschilo)

E' in questi momenti di sofferenza che il nostro rapporto con le cose, con gli altri, con la vita è forgiato e approfondito. "L'uomo arriva all'estrema disperazione non quando soffre senza che lo si possa aiutare,ma quando la sua sofferenza non ha senso" ( V.Frankl psichiatra internato nei campi di concentramento)

Occorre saper accogliere il male trasformandolo in bene attraverso l'Amore.

Errori, sofferenze, ferite, pesi,diventano il tesoro nascosto , diventano Via.

Allora il male mette a prova l'uomo, e l'uomo si trasforma la dove occorre , trasforma il male in bene.